Nello Stretto di Messina grazie al suo particolare regime idrodinamico, si verifica un fenomeno unico al mondo che viene chiamato "spiaggiamento". Infatti in particolari giorni dell'anno, in concomitanza fra il massimo della corrente montante e il vento di scirocco, in alcune zone del litorale messinese prima del sorgere del sole, si possono trovare sulla riva esemplari di pesci batipelagici, comunemente detti "abissali". Questo particolare fenomeno ha spinto nei secoli numerosi studiosi a visitare questo tratto di mare definito da molti "il paradiso dello zoologo". Fra i più illustri ricercatori ricordiamo il medico messinese Anastasio Cocco, Muller, Haeckel, Issel, Sanzo, Maurolico, Mazzarelli, e più recentemente il naturalista Adolfo Berdar e il Prof. Francesco Costa.
Questi pesci dall'aspetto "mostruoso" presentano spesso grandi occhi, denti aguzzi e particolari organi luminosi chiamati fotofori che grazie alla reazione tra luciferina e luciferasi, producono luce fredda. Questa particolare strategia ha diversi scopi tra cui attirare le prede, come mezzo difensivo e per l'attrazzione sessuale. Inoltre i fotofori giocano un ruolo fondamentale nella classificazione dei Mictofidi essendo a volte l'unica chiave di identificazione. Tra le specie che più comunemente spiaggiano in quest'area ricordiamo il pesce "accetta" ( Argyropelecus hemigymnus), la "vipera" di mare ( Chauliodus sloani ) e numerosi mictofidi ( Hygophum benoiti o Mictophum punctatum ) chiamati in gergo locale "Pisci diavulu" (pesci diavolo) per via del loro aspetto.
Questi pesci dall'aspetto "mostruoso" presentano spesso grandi occhi, denti aguzzi e particolari organi luminosi chiamati fotofori che grazie alla reazione tra luciferina e luciferasi, producono luce fredda. Questa particolare strategia ha diversi scopi tra cui attirare le prede, come mezzo difensivo e per l'attrazzione sessuale. Inoltre i fotofori giocano un ruolo fondamentale nella classificazione dei Mictofidi essendo a volte l'unica chiave di identificazione. Tra le specie che più comunemente spiaggiano in quest'area ricordiamo il pesce "accetta" ( Argyropelecus hemigymnus), la "vipera" di mare ( Chauliodus sloani ) e numerosi mictofidi ( Hygophum benoiti o Mictophum punctatum ) chiamati in gergo locale "Pisci diavulu" (pesci diavolo) per via del loro aspetto.
Cyclothone braueri: uno dei pesci batifili più comuni e abbondanti dello Stretto; spesso spiaggia in modo cosi massivo da sembrare un lungo nasto bianco-rosaceo largo 10-15 cm. L'animale non oltrepassa i 25-28 mm di lunghezza. Un carattere distintivo è rappresentato dalle dimensioni dei fotofori , molto più grandi dell'affine Cyclothone pigmea. Unitamente ad altre creature marine batiali costituisce il Deep Scatterind Line (D.S.L.) che rappresenta lo strato riflettente profondo.
Gonostoma denudatum: il corpo è allungato, compresso ai lati, la bocca è ampia e armata di denti acutissimi. Si tratta di una specie batipelagica che vive sotto i 700 m di profondità, ma che risale verso la superficie durante la notte. Può raggiungere i 24 cm di lunghezza.
Argyropelecus hemigymnus : Può raggiungere i 4-6 cm di lunghezza totale e può spingersi fino 3000 m di profondità.Il suo colore è argenteo-brillante e ai lati del corpo si trovano una cinquantina di fotofori. Nelle acque dello Stretto è molto abbondante.
Maurolicus muelleri: cosi chiamato in onore dell'illustre naturalista messinese Maurolico, è un pesciolino di modeste dimensioni che può raggiungere i 40 mm di lunghezza. I fotofori presentano una caratteristica colorazione rosso-violacea e inoltre emanano un caratteristico odore di ozono.
Ichthyococcus ovatus: Presenta il corpo alto, compresso lateralmente, con occhi grandi separati da uno spazio interorbitale. Solitamente la sua lunghezza non oltrepassa i 45 mm.
Vinciguerria atteuante, e V. poweriae: entrabe le specie presentano dimensioni assai modeste non oltrepassando i 50-60 mm. Nella parte inferiore del corpo sono presenti numerosi fotofori che rappresentano il carattere distintivo. Infatti in in V. poweriae sono più corti della metà del corpo, mentre in V. attenuata la linea di fotofori è molto più lunga (vedi foto).ui per effettuare modifiche.
Chauliodus sloani: meglio conosciuto come "Vipera di Mare" è un pesce che può raggiungere i 30 cm di lunghezza e vive tra 700-100 m di profondità. Rispetto ad altre specie batifile, questo animale ha la capacità di sganciare la mascella dall'apparato branchiale fino a formare un angolo di 180°, in modo da ingerire prede di dimensioni maggiorri rispetto la sua sacca stomacale (come si vede dalla foto in alto in cui ha ingerito un espemplare di Maurolicus muelleri che ne ha causato la morte). Il primo raggio della pinna dorsale è allungato e porta all'estremità una ghiandola luminosa che funge da "esca" per la cattura delle prede.
Mictophum punctatum: le sue dimensioni massime possono raggiungere i 10 cm, i maschi portano sul penduncolo caudale due piccole ghiandole luminose.
Hygophum benoiti: questa specie può raggiungere gli 80 mm di lunghezza, il capo è grandeed è quasi tutto occupato dall'occhio. Sul dorso degli esemplari di sesso femminile è presente una ghiandola luminosa. Il carattere distintivo è rappresentato dai fotofori della serie anale perfettamente allineati con quello posterolaterale.
Hygophum hygomii: può ragginugere i 60 mm di lunghezza. Vive dai 500 ai 1000 metri di profondità. Rispetto a Hygophum benoiti possiede gli ultimi due fotofori della serie anale anteriore spostati formando un angolo di 90°. Spiaggia raramente nello Stretto di Messina
Lampanictus pusillus: Le dimensioni non superano i 50 mm, si distingue dal Lampanictus crocodilus per la presenza di un solo fotoforo sulla guancia anzicchè tre. Il colore del dorso è bruno-nerastro o castano scuro. Si trova spesso privo di scaglie.
Gonichthys cocco: corpo allungato, compresso ai lati e assottigliato lungo il tratto caudale. Nei maschi sono presenti 7 ghiandole luminose sopracaudali, nelle femmine 4-6 infracaudali. Può raggiungere i 60 mm di lunghezza e spingersi fino i 300-400 metri di profondità.
Lobianchia dofleini: questa specie può raggiungere i 12 cm di lunghezza e vive comunemente intorno i 500 meti di profondità. Un carattere diagnostico è rappresentato da un fotoforo sempre presente nel punto di attacco caudale che manca nella affine specie L. gemellarii.
Diaphus holti: caratteristico è il fotoforo allungato posto sotto il margine inferiore dell'orbita, seguito da un secondo di forma arrotondata. Si distingue dalle altre specie del genere Diaphus per la mancanza del primo fotoforo della serie anale, per cui il numero totale è di 6 fotofori anzicchè 7. L'animale può raggiungere i 65 mm di lunghezza.
Electrona risso: Corpo molto alto, corto e di forma arrotondata. Come tutti i Mictofidi, anche questa specie presenta una grande quantità di fotofori. Predilige isobate di 500-600 m, ma può spingersi fino a 2000 m di profondità.
Ceratoscopelus maderensis: corpo pittosto compresso ai lati, bocca ampia e profondamente incsa, testa grande e occhio abbastanza sviluppato. Nell'arco sopracaudale è presente una piccola formazione spinosa osservabile con un ago strisciando in senso antero posteriore. Tale caratteristica è considerata un rapido mezzo diagnostico poichè è caratteristica di questa specie. Sul penduncolo caudale sono poi presenti in alto e in basso 4 spinule rivolte all'indietro. Un'altro carattere distintivo è rappresentato da una spina sopra orbitale assente nelle specie affini. L'animale desquama molto facilmente assumendo pertanto tinte giallastre. Questa specie vive su fondali superiori a 500 metri compiendo migrazioni verticali fino la superficie.
Lestidiops jayakari pseudospyranoides: presenta il corpo allungato, a sezione pressocchè circolare e può raggiungere i 20 cm di lunghezza. Tutto il corpo è privo di scaglie, eccetto la linea laterale; l'animale appena pescato è completamente trasparente e con splendide iridescenza; solo nella regione addominale si evidenzia una zona perlacea brillante. Questa specie può spingersi fino 700m di profondità.
Evermannella balbo: può raggiungere i 20 cm di lunghezza totale, ha il corrpo allungato, alto e compresso; la bocca è armata di denti molto appuntiti. Il corpo è privo di scaglie e trasparente, con delle macchioline sparse. Può spingersi fino 2000m di profondità.
Dysomma brevirostre: denominato da Bini "muso rognoso", presenta un corpo anguilliforme che non supera i 20 cm di lunghezza. Di questa specie sono ancora poco conosciute le abitudini di vita, alimentari, riproduttive e la distribuzione geografica. Solitamente predilige fondi fangosi fino 800 m di profondità.
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Physiculus dalwigki: può raggiungere i 30 cm di lunghezza, corpo massiccio, occhi globosi e grandi. La colorazione tende al marrone-rossiccio, ventralmente è presente una ghiandola luminosa. Vive intorno i 200-300 metri di profondità.
Nemichthys scolopaceus: ha il corpo allungato a sezione cilindrica, la parte caudale si presenta filamentosa. si spinge fino 2000 m di profondità e può raggiungere i 150 cm di lunghezza.
Hymenocephalus italicus: la colorazione è argentata sul dorso e fianchi e nera nella parte ventrale. Può raggiungere una lunghezza massima di 20 cm. Vive solitamente dai 200 ai 2000 metri di profondità. Presenta due fotofori posizionati rispettivemente, uno vicino l'ano, l'altro tra le pinne ventrali.
Chloroptalmus agassizi: denominato comunemente "occhi verdi" per via della caratteristica pupilla color verde smeraldo, vive a profondità comprese fra i 200 e i 700 metri. Può eccezionalmente raggiungere dimensioni di 210 mm, il corpo ha colorazione bruno-grigiastro con macchie nerastre nella parte dorsale, più evidenti negli esemplari giovani.
Argentina sphyraena: Specie che vive a profondità comprese fra 400 e 500 metri. La dimensione media si aggira intorno ai 15 mm. Il corpo è argentato, testa trasparente, lungo il corpo è presente una fascia laterale argentea brillante, più evidente negli esemplari desquamati.